Mar, 24 Nov, 2020
L'ultima capitale del regno birmano, prima che l'occupazione britannica ne decretasse la fine mandando in esilio lo sfortunato re Thibaw, è oggi la seconda città del Paese con una popolazione che si aggira intorno al milione di abitanti e una nuova ricchezza che si stà rapidamente espandendo. Fu re Mindon, dopo aver ispezionato l'intera area - insieme a monaci e astrologi di corte - per trovare il luogo più favorevole alle fortune del regno, ad iniziarne la costruzione nel 1857. Fondazione peraltro profetizzata dal Buddha Gautama come testimonia anche una statua sulla somità della Mandalay Hill.
La città divenne presto così importante che tutti i re successivi vi fecero costruire numerosi templi, ora sparsi un pò dappertutto.
da visitare:
il Monastero Shwenandaw, dai bellissimi intarsi di legno. L'edificio originale, il cui nome significa "Palazzo d'Oro", era l'appartamento privato di re Mindon. L'affascinante Amarapura, antica capitale sulla costa orientale del fiume Irrawaddy a pochi Km da Mandalay. Vi si visita il più grande monastero del Paese, il Mahagandayon, che ospita più di 1000 monaci e dove si può assistere al loro pasto comunitario. Lì accanto, le acque poco profonde di un lago che durante la stagione secca si prosciuga, sono attraversate da un vecchio ponte pedonale tutto in legno di tek chiamato il ponte u Bein, lungo 2 km. Ancora oggi è il ponte in tek più lungo del mondo: per la sua costruzione, che richiese due anni, fu usato il legno proveniente da residenze in disuso di Sagaing e Ava. Resiste sulle sue 1086 colonne nonostante i danni derivati da due gravi inondazioni avvenute nel 1946 e nel 1973. Qui passeggiano monaci, anziani, e giovani coppie, in un’atmosfera di grande serenità.
le colline di Sagaing, costellate di templi e pagode, coi suoi tanti monasteri , uno dei luoghi piu sacri d ' oriente.